Il pensiero e la scienza dei Maya
I Tarocchi Maya è il mazzo di carte da divinazione forse meno noto, molto diverso da tutti gli altri mazzi di Tarocchi utilizzati per consulti e per leggere nel futuro, I Maya sono un’antica civiltà che aveva grandi conoscenze matematiche ed astronomiche, la scienza dei Maya era molto avanti rispetto all’epoca nella quale la civiltà visse; il pensiero e la scienza dei Maya era a un livello straordinario, essi attraverso l’astronomia elaborarono un calendario divinatorio e in seguito crearono anche delle “carte”, un mezzo di divinazione noto all’umanità da tempo immemorabile.
La divinazione
La divinazione era molto in uso in tutte le civiltà antiche, era un mezzo per confutare gli eventi affidati al caso, era la luce che illuminava la grande incognita del futuro; I Maya attraverso il moto dei Pianeti e delle stelle delineavano l’andamento degli eventi futuri; queste capacità, ovvero la conoscenza venne fissata per sempre in piccole tavole raffiguranti i simboli più sacri e misteriosi nei quali quel popolo scomparso credeva e si affidava. Essi crearono un collegamento tra astronomia e astrologia e utilizzarono la conoscenza in una forma rituale finalizzata e liberare il destino dell’uomo dal “caso”.
Tarocchi Maya
Le figure e i simboli dei Tarocchi Maya si discostano da qualunque altra figura o simbolo di tutti i Tarocchi esistenti al mondo; il loro concetto di divinazione era profondamente differente da quello canonico che conosciamo; I Maya non cercavano di leggere il futuro nei Tarocchi, essi attraverso i Tarocchi cercavano la via, le risposte per prevenire ed evitare gli eventi funesti. Non aspettavano di rimediare a disgrazie già avvenute, ma cercavano attraverso la divinazione di anticiparle e sconfiggerle.
Riti religiosi e cerimonie divinatorie
I grandi misteri della conoscenza Maya sono racchiusi in tre importanti codici, il terzo, che è anche il più breve chiamato Tro-Cortesianus di Madrid, risale a un periodo che si aggira intorno al XV secolo, è formato da 112 pagine e ha una lunghezza di sette metri, nel quale sono descritte procedure, formule, studi e tecniche della divinazione, oltre alla descrizione dettagliata di riti religiosi e cerimonie divinatorie condotte da sacerdoti, durante questi riti basati sulle interrogazioni divinatorie spesso avvenivano anche sacrifici; il codice è oggi conservato a Madrid nel Museo de América.
Una cultura complessa
Questa cultura e cura della divinazione fu poi resa più fruibile con la creazione delle “carte”. Oggi i mazzi reperibili come Tarocchi Maya sono solo una ricostruzione approssimativa delle originali figure e simboli, ed è sicuramente difficile utilizzarli e comprenderne il significato ancestrale che l’antico popolo attribuiva ai simboli della loro Era e dei fasti della loro civiltà perduta, fasti dovuti non tanto all’opulenza degli arredi, e al sofisticato talento nel redigere città e templi, ma più che altro alla profonda intelligenza e alla sottile capacità cognitiva mixata a credenze religiose che erano una cosi fermamente radicate dal dedicargli sacrifici umani. Una cultura complessa a metà tra la scienza e l’esoterismo, tra la magia e la matematica che ci ha lasciato in eredità il potere delle divinazione, cosi vasto e profondo che forse mai ne conosceremo davvero tutta la potenza.