I Tarocchi Sola-Busca: il più antico mazzo di tarocchi italiano completo
I Tarocchi Sola-Busca è il più antico mazzo di tarocchi italiano completo, ma non solo, è anche il più antico mazzo di carte esistente in tutto il mondo; il nome del mazzo deriva dai possessori di questi carte che erano una nobile famiglia, formata dalla marchesa Busca e dal conte Sola. Questo prezioso mazzo, nel 2009 venne comprato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per 800 mila euro, il Ministero ottenne l’acquisto esercitando il diritto di prelazione, e lo destinò alla Pinacoteca di Brera, dove già erano conservate altre 48 carte antiche che avevano fatto parte di un mazzo risalente al tardo-gotico e realizzato all’epoca per il duca di Milano; questo mazzo si chiamava “Brambilla”. La cartomanzia ad altissimi livelli storici e artistici si racchiudeva in quelle carte misteriose.
Trionfi e Numerali
L’iconografia di questo mazzo è molto complessa, legata a antiche tradizioni folkloristiche ancora in uso ma totalmente differenti per concezione dalle origini storiche. Il mazzo risale all’incirca al 1470 e si compone di 22 carte denominate “trionfi” e da altre 56 carte “numerali ” con quattro semi, ovvero: denari, spade, bastoni, coppe; le carte furono realizzate con un metodo antico di stampe che erano il frutto di incisioni a “bulino”, il procedimento prevedeva che della carta venisse pressata fino a formare un cartoncino, dove poi venivano dipinte le figure e tutti i soggetti delle carte.
Uomini famosi dell’antichità classica dipinti sulle carte
Un lavoro, artistico, artigianale e delicatissimo, finemente arricchito di ogni dettaglio; ma la caratteristica predominante dei Tarocchi Sola-Busca è data dal fatto che invece delle tradizionali figure sempre rappresentate nei Tarocchi, come il Matto, la Papessa, la Ruota della Fortuna ecc. ecc questo mazzo porta raffigurati i volti di uomini famosi dell’antichità classica e della storia biblica, tra i quali è riconoscibile l’imperatore Nerone dipinto sul Trionfo della Giustizia, cosi come Nabucodonosor che è stato raffigurato sul Trionfo del Mondo. Il Re di spade porta l’effigie di Alessandro Magno ed è uno degli elementi che rivelano l’iconografia alchemica di tutto il mazzo, evidenziata soprattutto dal seme di Denari, dove le immagini dipinte sono una celata allusione alle complesse pratiche dell‘Opus Alchemicum.
L’’iconografia alchemica del mazzo Sola-Busca
Questi Tarocchi furono senza dubbio ispirati e dedicati ai segreti e ai processi legati alla trasformazione della materia per ottenere da antiche formule il lapis philosophorum; che le note storiche identificano come un elisir in grado di donare la perfezione a qualsiasi corpo sul quale fosse fosse proiettato, una leggenda sul desiderio umano di raggiungere l’immortalità. A questo proposito il riferimento alchemico si fa ancora più forte sulla carta di Denari numero dieci dove è stato raffigurato il volto di Ermete Trismegisto, maestro fondatore dell’alchimia e autore del “Corpus hermeticum”. Magia, mistero, esoterismo e occultismo aleggiano in ogni singola carta di questo mazzo cosi criptico; un codice ermetico e misterioso, un messaggio tutto da decifrare, riporti a significati nascosti, e all’ideologia dell’ermetismo rinascimentale, tutti elementi che fanno di questi Tarocchi un prezioso testimone dei concetti e della cultura dell’epoca.
Pittori ed artisti che realizzarono i Tarocchi Sola-Busca
Le ricerche e gli studi realizzati su questi Tarocchi danno quasi certezza che fu Lodovico Lazzarelli, umanista e artista marchigiano a dare corpo con le immagini alla cultura ermetica di quel periodo, al quale egli era dedito; il pittore incise le lastre di rame con le iscrizioni originarie, e le tradusse in immagini, ma si cita anche come possibile autore il pittore anconetano Nicola di Maestro Antonio, o forse uno sconosciuto allievo della scuola di Cosmè Tura, oppure il pittore Marco Zoppo. Un altro pittore sconosciuto in seguito fece ulteriori modifiche sul mazzo originario dando colore alle figure e aggiungendo numerose iscrizioni; gli esperti sostengono che forse si tratta del letterato veneziano Marin Sanudo; sul mazzo sono state eseguite anche alcune correzioni e aggiunte di numeri arabi sulle carte numerali e sulle figure, che nel mazzo originario non erano presenti.
Segreti alchemici e i massaggi etico spirituali
E’ possibile affermare che questo pregiato mazzo di carte nasconde tra le pieghe di immagini e iscrizioni un gioco anagrammatico, che si orienta e si barcamena tra i segreti alchemici e i massaggi etico spirituali; una sorta di gioco nel gioco; finalizzato però a inviare un codice di lettura e interpretazione da svelare. L’apparente intento ludico si carica di altre ragioni più profonde e fa riferimento a importanti aspetti storici e sociali del tempo nel quale i Tarocchi Sola-Busca sono collocati. Del pregiato mazzo fu anche realizzata (e rimase come unica riproduzione) una copia dalle edizioni Scarabeo, ora fuori commercio da tempo. Inoltre i Tarocchi Sola-Busca nel 1924 vennero inseriti nell’elenco degli oggetti salvaguardati dal Ministero della Pubblica educazione. Una versione realizzata con macchina fotografica in bianco e nero del mazzo fu inviata al British Museum nel 1907 dalla famiglia alla quale apparteneva. Ma le notizie su queste carte sono davvero molte, ad esempio pare che abbiano ispirato parecchie iconografie degli Arcani Minori dei Tarocchi Rider-Waite-Smith, che è il mazzo più popolare e usato dagli inglesi, e che fu realizzato a cavallo tra il 1909 e il 1910 dall’occultista massone Arthur Edward Waite.